"Festa dei Brigäncc de Fraine" una bella storia

08.07.2015 11:35

C’è tanta storia in Valle Camonica, una storia che - senza voler scomodare il leggendario popolo Iperboreo, che secondo le teorie storico/esoteriche dello studioso Julius Evola avrebbe attraversato questa territorio nella sua discesa dall’estremo Nord - trova testimonianze nelle antichissime incisioni rupestri o, successivamente, nella civilizzazione da parte di Roma, fino ai secoli di dominio da parte della Repubblica di Venezia o alle vicende della Prima Guerra Mondiale. Ma non sono solo i grandi eventi a “fare” la storia, perché capita spesso che piccoli episodi legati a piccoli luoghi lo diventino comunque, accomunando il significato di “storia” a quello di “tradizione”, un concetto magari meno accademico ma sicuramente più tangibile e, inevitabilmente, più vicino alla gente comune.

Uno di questi esempi si può trovare a Fraine, piccola frazione montana del comune di Pisogne che, durante il periodo dell’occupazione francese dopo la creazione per volontà di Napoleone Bonaparte del Regno d’Italia, nel 1805, divenne uno degli epicentri della reazione alla legislazione napoleonica, soprattutto nei confronti della norma che imponeva la coscrizione obbligatoria per rinforzare con nuovi soldati le truppe impegnate a combattere contro gli eserciti delle grandi potenze imperiali dell’epoca. Quel fenomeno assunse il nome di “brigantaggio”, antesignano di quello che, decenni più tardi, per motivi non troppo dissimili si oppose all’unificazione dell’Italia sotto i Savoia, ma erede di una pratica che risaliva addirittura all’antica Roma, duemila anni prima. E, tornando alle “tradizioni” a cui accennavamo, per mantenere vivo il ricordo di questi fatti che fanno parte della sua storia, a Fraine si celebra la Festa dei Brigäncc, manifestazione quest’anno programmata dal 7 al 16 agosto che abbiamo voluto conoscere meglio incontrando Giuliano Pe, uno degli appartenenti al gruppo storico che da quasi mezzo secolo organizza questo poliedrico evento.

 

La prima edizione della festa risale al 1968, anche se l’attuale denominazione è nata qualche anno più tardi, nel 1974. Tutto ebbe iniziò con l’arrivo a Fraine di un giovane parroco, Don Natale Salodini, che con l’entusiasmo dei suoi trent’anni portò letteralmente una ventata di aria nuova, coinvolgendo soprattutto i giovani in iniziative che avevano il principale scopo di migliorare il paese, oltre che la comunità. Purtroppo Don Natale scomparve dopo una decina di anni, ma la sua impronta rimase impressa in quel gruppo di ragazzi che oggi, dopo quasi cinquant’anni, sono ancora qui a prendersi cura di Fraine e del suo territorio.

Come avete iniziato questa avventura?

Nonostante le limitate dimensioni di Fraine c’era molto da fare, soprattutto a livello di manutenzione e di restauro: la chiesa, il campanile, le strade, alcuni edifici storici… Il paese da anni era “fermo” e Don Natale contribuì a risvegliarlo trasmettendo a noi giovani una grande energia, che a quanto pare deve ancora esaurirsi visto che in questi decenni abbiamo investito risorse per parecchie centinaia di migliaia di euro realizzando un’infinità di lavori, l’ultimo dei quali è il nuovo campo sportivo, ultimato pochi mesi fa e costato 250mila euro, di cui 70mila provenienti dal Comune di Pisogne.

Qual è la struttura dell’evento?

In realtà la festa ruota attorno a numerosi eventi, molto diversi fra loro, a cominciare da una sorta di anticipazione che, il 2 agosto, ci vedrà ancora una volta insieme ad un gruppo di amici olandesi che dagli anni ’70 sono ospiti di Fraine durante l’estate. All’interno della Festa dei Brigäncc nel corso degli anni siamo riusciti a spaziare dalle manifestazioni sportive (calcio, ciclismo, corsa) alle mostre d’arte, dalle proiezioni cinematografiche alle rappresentazioni teatrali (perché molti non lo sanno, ma siamo riusciti anche a creare una sala da quasi 200 posti), dai concerti agli appuntamenti enogastronomici, fino ai recenti concerti d’organo, inaugurati  dieci anni fa dopo il restauro del magnifico strumento (un Giovanni Tonoli del 1855) posto nella Chiesa di San Lorenzo, che ha visto protagonisti i migliori maestri  organisti d’Italia, ed al tradizionale palo della cuccagna, la cui gara anche quest’anno coinciderà con  il quarto appuntamento alla finale del Campionato Italiano e che - soprattutto - celebrerà la sua 65esima edizione. Quindi anche per questo  capitolo N° 45  edizioni  ufficiali..  avremo uno stand gastronomico sempre in funzione, che prevede anche una giornata dedicata allo spiedo; concerti di differenti generi musicale, dal liscio al rock, con la serata clou che vedrà protagonista il gruppo de I Luf; la rappresentazione di una commedia teatrale, la tradizionale gara di briscola e l’appuntamento fisso con la tombola nella serata conclusiva, a cui si aggiungerà la novità del grande spettacolo pirotecnico previsto per la notte di San Lorenzo.

Perché la festa è intitolata proprio ai “Brigancc”?

Questi luoghi sono stati terra di brigantaggio, inteso come fenomeno di reazione all’occupazione napoleonica dei primi dell’800. Prima dell’arrivo dei francesi il nostro territorio faceva parte della Repubblica di Venezia, come testimoniato dal Leone di S:Marco  serenissima oggi  collocato nella piazza del paese, ma l’arrivo dei nuovi dominatori portò cambiamenti non sempre accettati dalla popolazione, a cominciare dalla coscrizione obbligatoria, imposizione che portò molti uomini a rifugiarsi sulle montagne iniziando una guerriglia che venne repressa duramente ma con grande fatica da parte delle truppe regolari, come ho potuto constatare consultando i documenti - soprattutto atti processuali - tuttora conservati a Bergamo, allora capoluogo della Circoscrizione del Serio . Sono conscio del fatto che, alla lunga, a quei ragazzi che semplicemente non volevano arruolarsi per combattere guerre che non erano le loro si aggiunsero autentici delinquenti, ma l’ideale romantico legato alla figura del brigante rimane comunque fortissimo, tanto da spingerci ad organizzare - nel 2002 - una rievocazione storica che per qualche giorno riportò di fatto Fraine indietro di 200 anni, un episodio purtroppo rimasto unico (finora) nel quale curammo ogni singolo dettaglio, dai costumi degli abitanti, dei briganti e dei militari napoleonici fino ai canti popolari o all’illuminazione delle strade, che certo non era elettrica a quei tempi! Per rispondere alla  domanda, semplicemente questi “briganti” fanno parte della storia di Fraine, delle sue tradizioni,tramandateci grazie a numerose testimonianze, e ci sembra giusto ricordarli ogni anno.

Alla luce dell’impegno e dei sacrifici, anche economici, che avete fatto in questi decenni, qualcuno potrebbe legittimamente chiedersi: ma chi ve lo ha fatto fare?

Il motivo è molto semplice, anche se oggi potrebbero essere in molti - sbagliando, a mio avviso - a considerarlo anacronistico: a Fraine ci sono le nostre radici e ognuno di noi, pur vivendo altrove, è rimasto profondamente legato al luogo dove è nato e dove è cresciuto.Ecco perché  in tutti quest anni,dapprima come Pro-Fraine ,oggi come Circolo la Frainense,abbiamo contribuito , con il nostro tempo e il nostro impegno , a mantenere vivo un paese che altrimenti avrebbe rischiato di scomparire, come accaduto in molti altri casi in tutta Italia, e la soddisfazione più grande è poter vedere che ci sono giovani desiderosi di seguire le nostre orme, dandoci la certezza che dopo di noi per i prossimi 50 anni e più ci sarà qualcun altro a prendersi cura di Fraine. Che, in fondo, è quello che conta.

 

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